Scoiattolo comune (Sciurus vulgaris, LINNAEUS 1758)
Classificazione sistematica e distribuzione
Classe: Mammalia
Ordine: Rodentia
Famiglia: Sciuridae
Genere: Sciurus
Specie: Sciurus vulgaris
Lo scoiattolo comune (Sciurus vulgaris) appartiene alla famiglia degli Sciuridae, dell’ordine dei Roditori.
Lo scoiattolo comune è lungo circa 29 cm senza la coda; questa è lunga da 15 a 30 cm. Il peso va da 250 a 450 g circa. Il corpo è snello, gli arti posteriori, provvisti di cinque dita, sono più lunghi di quelli anteriori, la coda è lunga e con pelo folto. Lo scoiattolo comune, come la maggior parte degli scoiattoli arboricoli, possiede artigli aguzzi e curvi tali da consentire l’arrampicata sugli alberi. La specie mostra un’ampia variabilità nel colore della pelliccia, con una gamma che va dal rosso al marrone scuro e con notevoli variabilità cromatica nello stesso individuo, spesso dotato di pancia dal vello bianco e criniera dorsale più scura.
L’accoppiamento può avvenire nel tardo inverno di febbraio-marzo ed in estate tra giugno e luglio.
In Italia lo scoiattolo è presente in tutta la penisola, mentre è assente nelle isole.
La specie è ancora comune nelle Alpi e nell’Appennino, mentre è in regressione o assente in molti settori planiziali, vive soprattutto in boschi di conifere, latifoglie e misti, predilige i boschi maturi preferibilmente plurispecifici, di dimensioni superiori ai 100 ha. Presente fino a oltre 2000 m di altitudine, ma non oltrepassando il limite della vegetazione arborea.
Le popolazioni di questa specie vanno incontro all’estinzione nelle aree europee in cui è stato introdotto lo Scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis) a causa di una competizione tra le due specie (Gurnell et al. 2004); in Italia la specie americana è presente in Liguria, Piemonte, Lombardia e Umbria (Martinoli et al. 2010), la specie infatti, viene classificata a Minor Preoccupazione (LC) in quanto mostra ancora una discreta diffusione nella penisola.
Elencata nell’appendice III della convenzione di Berna e inclusa in aree protette. Non cacciabile secondo la legge italiana 157/92. Valutata Least Concern dallo European Mammal Assessment (IUCN 2007).